I metalli di transizione sono un gruppo di elementi chimici presenti nella tavola periodica che si trovano nella sezione centrale della tavola, tra i metalli alcalini e i metalli di blocco p.
Questi elementi sono caratterizzati dalle loro proprietà di transizione, come la capacità di formare una varietà di stati di ossidazione, la formazione di complessi metallici stabili e la presenza di orbitali d nella loro configurazione elettronica.
Fra i metalli di transizione più comuni troviamo il ferro, il rame, il nichel, il cobalto, lo zinco e il titanio. Tuttavia, ci sono in totale 38 metalli di transizione riconosciuti nella tavola periodica.
Questi metalli sono noti per avere una resistenza meccanica e una durezza elevate, oltre a conduttività termica ed elettrica. Sono utilizzati in molte applicazioni industriali, come l'automotive, l'elettronica, l'edilizia, l'aerospaziale, l'ingegneria chimica, la produzione di leghe metalliche e la catalisi.
Inoltre, molti metalli di transizione sono essenziali per la vita e vengono trovati all'interno di complessi proteici coinvolti nei processi biologici. Ad esempio, il ferro è un componente indispensabile dell'emoglobina nel sangue, mentre il rame è coinvolto in processi enzimatici fondamentali nel metabolismo.
I metalli di transizione sono generalmente considerati utili e preziosi per la loro vasta gamma di proprietà fisiche e chimiche, che li rendono importanti in molte applicazioni industriali e biologiche.
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